Prima del giro del Salento in canoa
Il giro del Salento in canoa inizia molto prima dell’agosto 2012.
E’ un giorno di settembre 2011 quando incontro per la prima volta Francesca. Uno dei primi argomenti di cui abbiamo discusso sono state le vacanze in canoa. Il discorso prende spunto dalle vacanze che avevo trascorso un mese prima a Maratea, durante le quali ero riuscito a girare quasi tutto il golfo di Policastro a bordo di una piccola canoa sit on top acquistata una settimana prima di partire. La trovo subito entusiasta e mi confida di essere innamorata del mare e di voler sperimentare qualsiasi cosa le permetta di viverlo intensamente. A gennaio, dopo un mese intero passato a raccogliere informazioni in internet sull’attrezzatura più idonea ad affrontare il mare per lunghe tratte, acquistiamo i nostri due sit on top. A febbraio eravamo già in acqua a prendere dimestichezza con i nostri mezzi.
Durante le prime uscite trascorrevamo l’intera giornata in acqua, ci portavamo da bere e da mangiare e visitavamo tratti di costa interessanti in Puglia, arrivando a percorrere anche 30km in un solo giorno. Poi, a giugno, organizziamo un trekking di due giorni alle Isole Tremiti. Per la prima volta proviamo l’ebbrezza di dormire in tenda in spiaggia: un’esperienza straordinaria! Che non scorderemo mai e che ci farà innamorare definitivamente di questo tipo di vacanza. Cala Pagliai, accessibile solo via mare, era tutta nostra. Attorno a noi, il mare, stelle brillanti come diamanti e il verso dei gabbiani.
A Luglio ci aspetta un altro trekking, questa volta di quattro giorni, ad Ischia e Procida. Lo organizziamo nei minimi dettagli e partiamo. La prima notte la passiamo su una piccola spiaggetta rocciosa di Ischia. La seconda sulla spiaggia dei Maronti, sempre a Ischia. Poi entriamo in un camping e raggiungiamo a piedi la vetta del monte Epomeo, il più alto dell’isola. Trascorriamo la notte in camping e il giorno successivo rientriamo a Monte di Procida, dove avevamo lasciato l’auto. E’ la nostra vacanza più lunga fino a quel momento, che ci regala sensazioni uniche grazie ad un contatto con la natura pressoché totale.
Dopo quest’ultimo trekking, avevamo acquisito tutta l’esperienza necessaria per affrontare viaggi più lunghi. Ed era esattamente quello che volevamo! Se a Gennaio avevamo iniziato a parlarne, dopo Le Tremiti avevamo assaporato l’idea di poterlo fare. Ora, eravamo certi che lo avremmo assolutamente fatto: il giro del Salento in canoa!
A fine luglio iniziamo i preparativi. Acquistiamo tutta l’attrezzatura che ci manca per affrontare il lungo trekking. Decidiamo tappa iniziale e finale. Vogliamo dimostrare che un altro modo di fare vacanza è possibile. Per essere felici, grazie al contatto con la natura, non servono molti soldi. Solo amore per la vita e una buona dose di coraggio!
E’ tutto pronto. La mattina del 2 agosto si parte raggiungendo in auto il porto di Monopoli e lasciandoci alle spalle la terra ferma a bordo delle nostre imbarcazioni. Siamo in acqua.
2 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Monopoli a Torre Canne
Finalmente è arrivato il giorno della partenza. Inizia oggi il giro del Salento in canoa.
I preparativi sono lunghissimi. Stiamo attenti a non dimenticare nulla. Arriviamo al porto di Monopoli. Avremmo preferito partire da Polignano ma l’accesso al mare è più difficoltoso. Parcheggiamo l’auto vicino al porto. Rimarrà ad aspettarci per un lungo periodo. Scarichiamo le canoe e tutto l’occorrente. Sistemiamo l’attrezzatura nelle canoe e leghiamo tutto per non perdere nulla in caso di scuffiate. Si godono lo spettacolo dei preparativi degli operai, intenti a montare un palco. Inizialmente pensano saremmo usciti in mare solo per un giorno, ma poi, vedendo tutta la nostra attrezzatura, intuiscono che rimarremo per molto più tempo. Gli raccontiamo cosa avessimo intenzione di fare e ci danno subito per matti. Saranno i primi di una lunghissima serie! Tirato un bel sospiro, saliamo sui nostri mezzi e via, inizia l’avventura! Il 2 agosto 2012 inizia il giro del Salento in canoa.
È stato un primo giorno guadagnato, nel vero senso della parola, per via di tutte le prove che abbiamo dovuto superare. Forse è stato meglio così, perché abbiamo subito compreso che il giro del Salento in canoa non sarebbe stato uno scherzo! Mi riferisco alle scuffiate di Marco, appena partiti, al mare leggermente agitato, ad un po’ di nervosismo, alla bombola del gas che ci ha lasciati nel bel mezzo del nostro pranzo e, dulcis in fundo, all’attacco di milioni di zanzare dalle quali ci siamo dovuti difendere rifugiandoci in tenda. Non abbiamo neanche pescato! Siamo stanchi, accaldati, col corpo martoriato dalle punture di zanzare. Ma non ci arrendiamo. E’ solo il primo giorno di una grandissima avventura!
3 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre Canne alla Marina di Ostuni
Svegli dalle ore 6:15. L’incubo delle punture è scomparso. La notte è stata un po’ turbolenta. Marco ha dormito con metà del suo corpo su di me. Sentiva movimenti strani sotto la tenda, forse causati da talpe salentine! La bellezza dell’alba sulla spiaggia porta via quel po’ di amarezza che avevamo. Ci ricordiamo che dobbiamo girare il Salento in canoa. E siamo solo all’inizio.
Dopo poco vediamo la spiaggia riempirsi di gente intenta a fare una passeggiata o una corsa. Smontiamo tutto e partiamo. Obiettivo: ricaricare le borracce e la sacca d’acqua. Ce la facciamo al primo tentativo per fortuna, dopodiché, proseguiamo per 15 km tra tuffi in mare e visite alle spiagge, arrivando stanchissimi a Contrada Gorgognolo. Passiamo prima per Monticelli però.
Subito dopo Villanova.
La giornata è davvero afosa. Ne abbiamo preso di sole durante il viaggio! Purtroppo, prima di montare la nostra tenda, trascorreranno ancora 4 ore. La spiaggia è affollatissima e Marco preferisce non far vedere i nostri movimenti.
Così, dopo una cenetta a base di risotto ai gamberetti e dopo la solita battaglia con le zanzare, ci rifugiamo in tenda con ben chiaro l’obiettivo per il giorno dopo: comprare Autan! Dopo i commenti della giornata appena trascorsa e qualche coccola, ci addormentiamo alle 21.20.
4 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Dalla Marina di Ostuni a Torre Guaceto
È un dolce risveglio. La spiaggia è incantevole ed è tutta nostra. La quiete però svanisce all’arrivo di un uomo su un trattore col compito di appianare la sabbia. Ci è mancato poco che investisse anche noi!
Intanto un piccolo inconveniente ritarda un po’ la nostra partenza: tutti i miei effetti personali sono inondati dal bagnoschiuma! Con un pizzico di pazienza sistemo tutto e ripartiamo. Attraversiamo un tratto di costa con un mare splendido, fino ad arrivare a Specchiolla,
dove hanno la casa i genitori del nostro amico Dario. Riusciamo ad incontrarli e a parlare un po’ con loro. Ci dicono di andare a visitare la riserva di Torre Guaceto. Non ce lo facciamo ripetere due volte. Così, dopo aver riposato ancora un po’ e aver goduto di quel mare splendido e della vista dell’isolotto di fronte, ripartiamo.
Tentiamo di pescare. Niente però. Ci fermiamo a comprare l’Autan in un supermercato di Torre Santa Sabina, dopo essere sbarcati con le canoe su una spiaggetta davvero bella. Quindi ci prepariamo per la notte.
Troviamo tanta gente incuriosita dalla nostra presenza. Stavolta abbiamo noi la meglio sulle zanzare e, per evitare di trascorrere troppo tempo all’esterno della tenda, mangiamo qualche crostino veloce. Poi a nanna al solito orario! Domani sarà un altro giorno e il giro del Salento in canoa è ancora lungo.
5 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre Guaceto a Brindisi
Ore 6:20. Stavolta a svegliarci non è il nostro amato sole ma la nebbia fittissima.
Per fortuna dopo un’oretta rispunta il sole. Senza di lui le nostre giornate non sarebbero così speciali! Siamo nella zona C della riserva naturale di Torre Guaceto e abbiamo tanta voglia di avanzare. Così partiamo! Superiamo la mastodontica torre
e davanti a noi troviamo una distesa di isolotti posizionati perfettamente uno dietro l’altro, abitati per lo più da gabbiani e con attorno un mare cristallino dov’è vietato persino fare il bagno. Sono gli isolotti di Apani. La tentazione di tuffarci è fortissima, così avanziamo un altro po’ per andare a farlo lì dove si può.
Approdiamo su una spiaggia per riempire le borracce di acqua.
Qui ricevo una sorpresa: ciclo in anticipo. Inizia per me il vero calvario. Riusciamo a percorrere ben 30 km, arrivando a Brindisi. Superiamo il suo orribile ed enorme porto. Lo stabilimento petrolchimico rende mare e cielo praticamente uno schifo.
Prima del porto di Brindisi però peschiamo un’occhiata e uno sgombro che prontamente rilasciamo, non avendo la possibilità di cucinarli.
Ci ferma la Guardia Costiera. Le due persone sulla motovedetta ci danno dei pazzi, perché non avevano ancora incontrato nessuno a navigare con delle canoe quel brutto e pericoloso tratto di costa. Ci dicono però che hanno grande stima di noi per il coraggio con cui abbiamo affrontato il mare.
Superiamo un relitto mezzo affondato dall’aspetto spettrale.
Atterriamo sulla prima spiaggia che incontriamo, sfiniti. Ormai si è fatto buio e l’autan stavolta siamo costretti a mettercelo mentre siamo ancora in canoa. Il posto dove ci siamo dovuti fermare proprio non ci piace. La cosa positiva è che ci sono già delle tende montate. In frettissima montiamo la nostra sotto una di quelle. Il terreno è infestato dalle formiche però! La cena stavolta la consumiamo in tenda, scegliendo qualcosa di dolce: cornetti e nutella! Uno sguardo all’orologio e sono come sempre le 21.30. Siamo fieri di noi per tutto quello che abbiam dovuto superare senza lamentarci e senza aver paura! Pensiamo che tutto, d’ora in poi, sarebbe stato semplicissimo! Il giro del Salento in canoa, oggi più di ieri, è alla nostra portata. Ci addormentiamo un po’ tristi perché la spiaggia proprio non ci piace.
Francesca
6 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Brindisi a Lindinuso
Ore 6:00. Ci svegliamo prima, ma, in compenso, abbiamo dormito benissimo. La nostra premura è quella di andar via da quella spiaggia dove c’è addirittura il divieto di balneazione. Rimaniamo stupiti a pensare che la gente si accontenta di sostare lì, con bambini a seguito, nonostante l’aria irrespirabile e il mare inquinato.
Decidiamo di partire immediatamente! Dopo 7 km circa ci fermiamo in un lido di Cerano che sorge proprio vicino alla famosa centrale termoelettrica, caratterizzata dalla presenza di un camino mastodontico, visibile anche a 10km di distanza!
Qui troviamo tutti i comfort e gente molto accogliente, tra cui il bagnino del lido, Francesco.
Con lui entriamo subito in sintonia. Ci racconta un po’ la sua storia e si dimostra molto disponibile, facendoci ricaricare batterie e telefoni e offrendoci da mangiare un po’ della sua parmigiana. Mangiamo anche una buonissima pizza dal sapore super! Rimaniamo lì almeno 4 ore in completo relax, all’ombra. Abbiamo anche il tempo di farci una doccia col bagnoschiuma. Non accadeva da 4 giorni. Che goduria!!!
Purtroppo dobbiamo ripartire. Salutiamo tutti e avanziamo, con l’intento di arrivare sulla spiaggia prima delle zanzare. Con tutta calma montiamo la nostra bella tenda, ci vestiamo e scappiamo subito dentro. Dopo aver sentito i nostri cari per telefono, mi metto a scrivere il diario. Marco, per via del caldo, decide di andare a comprare qualcosa nel paesino alle nostre spalle, tornando con acqua freschissima e 2 gelati. Ora possiamo finalmente riposarci.
Lindinuso, ore 21:00.
Francesca
7 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Lindinuso a Torre Rinalda
Dopo una splendida notte di gran riposo, prepariamo la nostra super colazione. Stavolta senza caffè perché è entrata acqua di mare nel barattolo.
Ormai siamo velocissimi a smontare e rimontare tutto. Così, dopo un’oretta, siamo già in navigazione. Sono felicissima perché so che di lì a poco ci saremmo fermati in un camping a Torre Rinalda. Il mare è agitatissimo e rende la traversata non molto facile. Perdo anche un tappo per il foro autosvuotante. Al nostro arrivo, Marco si fa aiutare da un ragazzo a portare le canoe nella piazzola assegnataci all’interno dell’enorme camping. Ci sistemiamo come se fossimo a casa nostra.
Sono le ore 11:00 e già la fame si fa sentire. Così, mentre io decido di lavare un po’ di roba, Marco cucina un ottimo piatto di penne col tonno… Da leccarsi i baffi! Subito dopo siamo già spaparanzati sui teli, stanchissimi. Dormiamo un’oretta all’aria aperta, all’ombra di un albero. Mangiamo un gelato e poi di nuovo relax. Non mi sembra vero! Intorno a noi la gente fa un gran baccano perché risale dal mare per andare a pranzo recandosi prima alle docce di fronte alla nostra tenda. Riusciremo ugualmente a dormire!
Ricordiamo che abbiamo un po’ di spesa da fare. Ci rechiamo quindiin reception per caricare la card da utilizzare al posto dei soldi in ogni punto vendita del camping. Andiamo a fare compere, comprese le immancabili “sfizioselle”. Stavolta 1 litro di latte e cereali. Che bontà! In 10 minuti abbiamo già divorato tutto! Piccolo particolare da ricordare: il camping è talmente grande che la gente gira con le biciclette mentre noi a piedi percorriamo quasi 1 km ogni volta che andiamo al market.
Infatti torniamo in tenda stanchissimi e, dopo essercele date di santa ragione, per gioco, sentiamo i nostri cari e ci addormentiamo alle 21.30.
Francesca
8 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Primo giorno di sosta forzata a Torre Rinalda
Abbiamo trascorso la nostra prima notte in camping e ci siamo riposati ben bene svegliandoci alle 8:00. Decidiamo subito di andare in spiaggia a prendere un po’ di sole.
Chiamo nonno per fargli gli auguri per il suo 81° compleanno. La mattinata prosegue in spiaggia tra sole e bagni un po’ movimentati per via delle onde. All’ora di pranzo risaliamo e cuciniamo un po’ di pollo impanato che avevamo comprato il giorno prima. Arrestata la fame, la nostra giornata trascorre in completo relax. La gente del posto ci vuole bene. Conosciamo Fernando, il guardiano, che scopro essere un educatore che lavora in una comunità di minorenni a Livorno.
È una bravissima persona. Spesso ci dà acqua fresca e divide con noi persino il suo pranzo. Tramite lui conosciamo Mimmo, un campeggiatore. Dalla parlata ci accorgiamo subito che è barese. Nasce una bella amicizia. Ci invita infatti nel suo mega-accampamento a bere qualcosa e a farci conoscere la sua famiglia.
L’accoglienza di queste persone si tocca con mano ed io e Marco siamo molto felici di questo. Ci invitano persino a cena ma, per non approfittarne troppo, decliniamo l’invito e andiamo a cucinarci un risottino. La sera, in piazzetta, sono previsti balli di gruppo e schiuma party. Ci andiamo ma Marco non è più abituato alle ore piccole e dopo qualche ballo torniamo in tenda e ci addormentiamo alle 23.40.
Francesca
9 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Secondo giorno di sosta forzata a Torre Rinalda
Svegli dalle ore 6:00. Marco si accorge che il mare può essere navigabile, così facciamo colazione, smontiamo tutto e ci facciamo aiutare da Fernando a trasportare i kayak fuori dal camping. Purtroppo, dopo poco, il mare torna ad agitarsi e noi rimaniamo bloccati in spiaggia. Tutti ci dicono che sarebbe stato meglio rientrare nel camping ma noi abbiamo voglia di avanzare. Il fatto di rimanere fermi ci destabilizza, perciò decidiamo di rimanere all’esterno per tenere sott’occhio il mare e partire prontamente al primo calo di vento. Nel frattempo, in spiaggia, complice Mimmo che aveva raccontato di noi ad altre persone, ci raggiunge Nino, terlizzese in pensione. E’ incuriosito dal nostro giro del Salento in canoa e ci fa un sacco di domande. Trascorreremo con lui almeno un paio d’ore.
Nino fa conoscere a Marco due suoi compaesani venuti a Torre Rinalda per trascorrere le vacanze insieme alla fidanzata di uno di loro. Passa un po’ di tempo e Nino viene in spiaggia a chiederci se avessimo bisogno di qualcosa. Approfittiamo dell’occasione per andare a comprare qualcosa con lui in paese. Un altro campeggiatore di nome Lorenzo si dimostra di buon cuore. All’ora di pranzo ci porta pasta, una birra fredda e una bottiglietta d’acqua. Siamo senza parole! Probabilmente sono rimasti tutti sbalorditi dai nostri racconti e ci prendono a cuore. Quando Marco torna a restituire il vassoio a Lorenzo, viene in spiaggia con un altro vassoio contenente del melone offerto da Nino. Questo poi ci raggiungerà in spiaggia prima della pennichella portandoci anche caffè e limoncello, Non abbiamo più parole per ringraziarli!
Purtroppo rimaniamo tutta la giornata in spiaggia a guardare il mare che non si placa. In compenso siamo coccolati da gente splendida. Nino e Mimmo vengono a trovarci spesso e a loro mostriamo tutti i nostri arnesi per la pesca e l’attrezzatura dei kayak. Arriva l’ora del rientro, tutti abbandonano la spiaggia e finalmente possiamo montare la nostra tenda vicino all’entrata del camping,
mangiare e addormentarci.
Francesca
10 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Terzo giorno di sosta forzata a Torre Rinalda
Ore 7:00. Apriamo gli occhi e il primo pensiero è quello di vedere le condizioni del mare. Purtroppo è ancora agitatissimo.
La notte per me non è stata il massimo perché la tenda si muoveva di continuo, scossa dal vento che la faceva gonfiare come una vela. Marco invece è abbastanza riposato ma ancora irrequieto per un episodio verificatosi in piena notte. Intorno alle 4:00 un gruppo di ragazzi non molto distante da noi si divertiva a far volare gli ombrelloni ed uno ha persino colpito la nostra tenda ad una velocità mostruosa. Che spavento!! Subito Marco è uscito e li ha minacciati di andarsene prima che qualcosa avesse potuto istigarlo a picchiarli. Mentre avveniva ciò, abbiamo visto il cielo illuminarsi, probabilmente per il passaggio di una mega stella cadente. Che bello! Il cielo di notte dalla spiaggia è mozzafiato. Si vedono benissimo tutte le costellazioni!!
Ci svegliamo con una famona. Marco raggiunge il record dei cornetti mangiati fin’ora: 4 per l’esattezza! Subito dopo vediamo arrivare Nino, che oltre a darci il buongiorno, ci porta caffè caldo e due briosce. E’ davvero un uomo eccezionale e si è affezionato a noi come noi a lui! Riceviamo poi la bella notizia dell’arrivo di due amici di Marco, Claudio e Michela con i loro bellissimi figli. Trascorreremo con loro un’allegra mattinata.
All’ora di pranzo tornano ad Ostuni, dove stavano villeggiando, mentre io e Marco siamo indecisi su cosa mangiare. Ma ecco spuntare Nino ad offrirci il pranzo. Spaghetti alle cozze e frittata di zucchine cucinati da sua moglie. Non ci fanno mancare nulla! E a pancia piena, sulla spiaggia deserta, cosa vuoi fare se non un bel sonnellino?
Scopriamo che grazie al vento forte in tenda si dorme meglio che all’aperto!! Appena svegli usciamo dalla tenda e raggiungiamo il nostro amico Fernando. Ci divertiamo a star con lui, specie io, quando lui si allontana e prendo il suo posto di controllore! Poco dopo, avendo le docce a disposizione, decidiamo di andarci ad insaponare, senza dare troppo nell’occhio.
Un avvenimento spiacevole caratterizza il tardo pomeriggio. Un ragazzo si fa molto male in mare, tagliandosi il piede vicino ad un relitto arrugginito che la forte mareggiata aveva scoperto sotto la sabbia. Ha perso un mare di sangue e viene portato via con l’ambulanza in ospedale. Approfitto di questo incidente per dire che da Brindisi a Torre Rinalda, la costa è piena zeppa di relitti di aerei caduti in mare durante la prima guerra mondiale e segnalati soltanto da una boa con su scritto pericolo. Incredibile!!! Noi e i ragazzi che affittano camper, paesani di Marco, abbiamo fatto il possibile per aiutare il ragazzino ferito e speriamo di avere buone notizie sulla sua salute.
Quando tutto è ritornato alla normalità io e Marco ci confortiamo con due belle pizze, non potendo cucinare per il forte vento. La serata termina in tenda ma, essendo la notte di San Lorenzo, attendiamo lo spettacolo proveniente dal cielo. Sappiamo inoltre che qui in spiaggia ci sarà una sorta di festa hawaiana e ci prepariamo psicologicamente al bordello.
Francesca
11 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Quarto giorno di sosta forzata a Torre Rinalda
Ore 7.30. Il buongiorno e il caffè di Santo Nino ci svegliano purtroppo! Stavolta, infatti, avevamo deciso di riposare un po’ di più, vista la notte un po’ turbolenta che abbiamo trascorso. C’è stato un via vai incredibile di gente venuta in spiaggia a cercare di avvistare qualche stella. Le raffiche di vento a momenti spazzavano via la nostra tenda, i kayak e pure noi. Per fortuna ne siamo usciti indenni e adesso iniziamo un nuovo giorno col sorriso.
All’improvviso ci ritroviamo in spiaggia il titolare del camping che ci chiede gentilmente di smontare la tenda in quanto la spiaggia è zona demaniale in loro concessione. Lo facciamo immediatamente. In realtà avremmo dovuto spostare anche i kayak ma decidiamo di rimanere nel nostro posticino che, fin quando potremo, ce lo terremo stretto. Pian piano ci raggiungono in spiaggia tutti i nostri amici, che al solito ci chiedono se partiamo o meno e ci informano sulle condizioni meteo. Oggi niente di buono, il vento dovrebbe placarsi Lunedì. Ma la nostra speranza non muore mai!
A pranzo mangiamo patate, riso e cozze e un po’ di frittata che Lorenzo ci porta in spiaggia. Mi chiedo cosa spinga queste persone a volerci così bene. Poi penso a noi e immagino che avremmo fatto lo stesso nei loro confronti!
Nel primo pomeriggio stringiamo amicizia con padre e figlio abruzzesi, entrambi surfisti, che, per via del mare troppo agitato, restano anch’essi bloccati in spiaggia. Ci propongono di giocare a bocce e noi, ovviamente, (siamo nell’ozio più totale) accettiamo! E’ molto divertente. Io e il papà siamo in coppia e perdiamo contro Marco e il figlio per 3 punti solamente. E’ stata una partita avvincente e soprattutto abbiamo ammazzato il tempo. Rimaniamo poi sotto il sole, sdraiati sulla sabbia. Ad un certo punto si abbassa la temperatura di colpo e, sentendo freddo, mi copro e convinco Marco a montare la tenda. Mentre io resto a sistemare le ultime cose, Marco va a fare la spesa a Squinzano con Mimmo e la moglie, ritirandosi con cena a base di frutta. Siamo stanchi, e ci addormentiamo poco dopo.
Francesca
12 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre Rinalda alla Riserva delle Cesine
Esordisco dicendo che è stata una nottataccia! Abbiamo dormito più o meno fino alle 2:00, poi l’uragano Marco si è fatto sentire: si muoveva, si alzava, scavava per sagomare il suo giaciglio e soprattutto mi rubava il sacco a pelo. E’ stata una lotta continua, non riuscivo a dormire. Alle 4:00 mi ha fatto inserire la sveglia alle 5:30. Non ha mai suonato e la sveglia naturale è avvenuta alle 6:30. Piccola nota positiva della notte con maestrale: non ci sono zanzare!
Al nostro risveglio ci accorgiamo subito che il mare è navigabile. Giusto il tempo di fare colazione, smontiamo tutto in 20 minuti. Dopo un po’ Nino ci porta il caffè e realizza che siamo finalmente pronti per la partenza. Ci da primauna mano a spostare i kayak in mare e poi un grande abbraccio. Ci seguirà con lo sguardo mentre prendiamo il largo.
Sono in mare, tra le onde, e ancora gli grido grazie da lontano. Lui è visibilmente commosso ed è l’unico dei nostri amici ad aver assistito alla partenza. Andremo sicuramente a trovarlo a Terlizzi, con la caffettiera ancora calda!
Proseguiamo per 10 km in condizioni non certamente facili. Mare forza 3 con onde alte un metro ma con vento in poppa. Marco ha il kayak un po’ sbilanciato, così, appena possiamo, ci fermiamo su una lingua di spiaggia a Frigole, per riequilibrare i carichi.
Qui incontriamo dei signori che ci propongono di filmare la nostra partenza per poi spedirci il tutto tramite mail. Noi accettiamo! Non vedo l’ora di entrare in possesso di quel video. Ripartiamo.
Navighiamo per altri 10 km, arrivando in un lido a San Cataldo.
Qui la fame, per tutte le energie perse, si fa sentire. L’intenzione di cucinarci gli spaghetti con le vongole si realizza alla grande. Ci lecchiamo anche i baffi. Bravo Marco!
Dopo esserci rilassati per benino, ripartiamo con un po’ di fatica, con l’intento di arrivare a San Foca. Il vento, le onde e il freddo mi stancheranno e ci fermeremo molto prima. Una volta a terra, per evitare l’attacco delle zanzare, montiamo subito la tenda e ceniamo a base di crostini con pesto alla siciliana. Una scoperta buonissima! Alle nostre spalle c’è una palude. Ci troviamo nella riserva naturale delle Cesine.
Non nascondo la mia perplessità per gli animaletti che probabilmente si presenteranno stanotte. Entrambi siamo stanchi e penso proprio che dormiremo profondamente.
Riserva delle Cesine, ore 21:00.
Francesca
13 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Dalla Riserva delle Cesine a Torre dell’Orso
Il nostro 11° giorno inizia alle 6.30. Per me è come al solito traumatico. Marco invece sembra aver acquisito gli stessi ritmi del sole. Super colazione e poi si riparte col mare che finalmente è una tavola e ci permette di coglierne le trasparenze. Cerchiamo di navigare vicino alla costa e ci riesce facile, dato il levante che ci spinge a riva. Ci fermiamo per ricaricare le borracce di acqua. Qui si fanno pagare ½ litro 1 euro. Decidiamo di farlo più avanti. Arriviamo in una spiaggia dove conosciamo un signore che ci racconta le sue passioni, lodando la nostra.
Io sono molto indolenzita. I 30 km del giorno prima li ho sentiti tutti e per questo arranco un po’.
Finiamo nel porto di San Foca,
dove ci friggiamo pepite di pollo e crocchette. Un pranzo proprio “sfiziosello”!
Data la mia stanchezza, finisco per addormentarmi sull’asfalto, mentre Marco mi massaggia la schiena.
Il massaggio è stato efficace, infatti, dopo aver giocato con qualche gattino del porto, ripartiamo di buona lena.
Alla lega navale ci dicono vento forza 4 proveniente da sud-est. Nessuna paura! Infatti, una volta partiti, ci divertiremo un sacco cavalcando le onde e ammirando il profondo blu del mare. Sarà una traversata piacevolissima!
Dopo aver superato Roca, la nostra meta è Torre dell’Orso. Prima però passiamo davanti ad un posto stupendo chiamato la Poesia. E’ affollatissimo di gente che fa tuffi anche da 8 metri di altezza.
Mi viene subito voglia di andarci, ma la costa è tutta rocciosa ed è praticamente impossibile per noi accedervi dal mare. Ci andremo domani!
Appena arriviamo nella baia di Torre dell’Orso, resto incantata nel vedere il mare così cristallino e la spiaggia così gremita di gente. Il posto è fenomenale! Lasciamo le canoe all’asciutto e ci buttiamo in acqua a scattare qualche foto.
Sullo sfondo sono bellissimi i due faraglioni chiamati “le due sorelle”. Di profilo sembrano due donne abbracciate.
Mangiamo un gelato, conosciamo Marcello e la moglie e poi ci sistemiamo in un posto favoloso con alle spalle una costa altissima piena di grotte.
Facciamo amicizia con tre ragazzi di Roma: Francesca, Leonardo e Chiara, molto incuriositi dal nostro giro del Salento in canoa. Montiamo la tenda alle 20.30 e, dopo la cena, usciamo finalmente a vedere le stelle in un cielo incredibilmente limpido che ci lascia a bocca aperta. Un po’ di coccole e a nanna.
Torre dell’Orso, ore 23.
Francesca
14 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Sosta forzata a Torre dell’Orso
Esordisco dicendo che è stato un giorno proprio negativo, a partire dalla colazione. L’unico cornetto rimasto ce lo dividiamo. Saltiamo anche il caffè perché abbiamo voglia di ripartire. Acquisteremo l’occorrente per la colazione più tardi. Ci spostiamo verso l’altro capo della baia. Marco sale in una pineta per cercare un supermercato. Intanto io resto con i kayak a rispondere alle solite domande dei curiosi, andriesi stavolta. Al ritorno di Marco, sistemiamo tutto per il viaggio e proviamo a partire nonostante il cielo grigio e il vento. Arrivati in punta, il mare ci fa paura. Il vento, che non accenna a calmarsi, alza delle onde altissime! Decidiamo così di tornare indietro.
Sono molto spaventata e già inizio a pensare di rimanere là un’altra notte. Marco però è intenzionato a proseguire. Rimaniamo fermi in attesa di ripartire. Improvvisamente arrivano lampi e tuoni e inizia a piovere. Io, tutta infreddolita, corro a ripararmi sotto la tettoia di un lido, mentre Marco preferisce rimanere con le canoe. Quando smette di piovere lo raggiungo con l’umore a terra, perché temporale e pioggia proprio non mi piacciono.
Marco fa di tutto per farmi tornare il sorriso, mi massaggia anche, ma io mi sento meglio solo quando si ripresenta il sole e inizia a scaldarmi di nuovo. C’è da dire che durante la pioggia tutti i bagnanti sono rimasti in spiaggia cercando di ripararsi come potevano. Nessuno ha abbandonato il suo posto perché certo che il temporale sarebbe passato in un lampo. Così è stato. Spinti da un pizzico di adrenalina, ritentiamo la partenza. Abbiamo bisogno di spingerci a largo per poter constatare la situazione del mare. Riproviamo un’altra volta. Di nuovo torniamo indietro sconsolati.
Per ammazzare il tempo facciamo un giretto lì dove il mare è calmo. Marco tenta di pescare mantenendosi a largo, per tenere sotto controllo il mare. Nulla di fatto anche a pesca. Tutto negativo. Per confortarci decidiamo di cenare con una buona pizza ma i vari lidi sulla spiaggia mi dicono che non è possibile farle. Mi convinco sempre più che qualcuno ce la stia tirando. Prima che il mio umore cali ulteriormente, Marco si mette a cucinare uno spaghetto con le vongole delizioso!
In spiaggia iniziano a venire ragazzi e famiglie carichi di sedie, ombrelloni, roba da mangiare e da bere. Ci accorgiamo, solo dopo un po’, che sono sordomuti. Le ultime parole di Marco prima di addormentarsi sono: “che fortuna, abbiamo dei vicini che non ci daranno fastidio stanotte e in più ci guarderanno anche le canoe”. Io invece, notando che si moltiplicavano, gli rispondo: “ne parliamo domani”. Sono stata quasi profetica. Per tutta la notte, fino all’alba, hanno fatto un baccano incredibile. Al mattino, uscendo dalla tenda, li troviamo tutti ubriachi e barcollanti.
Francesca
15 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre dell’Orso a Porto Badisco
Ci svegliamo alle ore 6:00. C’è un’arietta un po’ tirata tra noi. Siamo nervosi e parliamo poco per evitare di scaricare il nervosismo l’uno sull’altro. Abbiamo fretta di andarcene. Così, già dopo un’ora, siamo in mare aperto con la speranza di lasciarci alle spalle quella lunga giornata da dimenticare. Il viaggio procede veloce ma, essendo un po’ stanchi, decidiamo di scendere dalle canoe, muniti di maschere e tubi e andare ad esplorare il fondale. Nuotare fianco a fianco con Marcomi unisce ancor di più a lui. In questa vacanza non l’avevamo ancora fatto.
Rimaniamo giù un’oretta e poi di nuovo sui nostri bolidi. Quella che ci accingiamo a vedere è la parte più suggestiva della costa, perché si innalza ed è piena di grotte. Senza parlare poi del mare, che è di una bellezza indescrivibile!
E’ decisamente una bellissima giornata. Facciamo foto subacquee ed arriviamo ad Otranto, al camping Mulino d’Acqua.
Che relax! Trascorrono velocissime 5 ore in cui: mangiamo, ricarichiamo pile e telefon e ci facciamo finalmente una doccia con bagnoschiuma e shampoo. Marco si sbarba anche! E’ ferragosto. La spiaggetta è colma di gente che si avvicina e vuole sapere del nostro giro del Salento in canoa.
Riusciamo a schiacciare anche un pisolino. Poi ripartiamo. Sappiamo che potremo raggiungere un’altra spiaggia solo dopo 15 km. Faremo di tutto per riuscirci arrivando a Porto Badisco alle 20:15 col buio.
Durante il tragitto non scorgiamo anima viva finché non incontriamo in mare Massimo, su un kayak, che ci accompagna fino alla spiaggia. Iniziamo a parlare e ci accorgiamo che è informato sugli argomenti di cui io e Marco discutiamo spesso. Si confida e ci racconta la sua storia/sventura. Rimaniamo stupiti delle coincidenze che questo viaggio ci regala. E’ come se tutto non capitasse per caso.
Il posto è bellissimo, è un’insenatura lunghissima che culmina con una piccola spiaggia di sabbia. Montiamo di volata la tenda perché avvistiamo proprio lì vicino un ristorantino dal quale proviene un odore di frittura delizioso! Ci fiondiamo all’interno e ci facciamo dare un tavolo con vista sulle nostre canoe. Pefetto così.
Ordiniamo frittura di calamari, patatine fritte e pizze. E’ ferragosto! Siamo felicissimi per essere stati ripagati di tanta fatica e andiamo a nanna soddisfattissimi e col sorriso.
Porto Badisco, ore 23.30.
Francesca
16 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Porto Badisco a Tricase Porto
Dopo una notte di intenso sonno disturbato solo da qualche voce e da Marco che mi sveglia per spostare la tenda che stava per essere inondata dal mare, ci svegliamo alle 7.30. Con tutta calma ripartiamo 2 ore dopo. Destinazione Santa Cesarea Terme. E’ una delle più belle tappe toccate fin’ora. Il mare è eccezionale! Arriviamo in un punto dove ci sono delle vecchie cave e leghiamo i kayak ad una boa.
Il mare è un po’ agitato ma ci tuffiamo e nuotiamo fino a raggiungere un lido privato che ha la piscina a pochi metri dal mare.
In teoria non possiamo accedervi ma, in pratica, troviamo un bagnino che, incuriosito da noi e dal nostro viaggio, ci fa il favore di farci entrare. All’entrata incontriamo un signore a cui raccontiamo delle nostre vacanze. Lui, per tutta risposta, decide di offrirci qualcosa al bar. Ci risiamo. Facciamo foto dall’alto alle nostre coloratissime canoe per poi scendere e raggiungerle a nuoto.
Avvisto persino un pesce pappagallo, proprio raro dalle nostre parti. Ripartiamo alla scoperta della famosa Grotta della Zinzulusa alla quale ci avviciniamo solo un po’, non potendo andare nell’interno.
Visitiamo anche la Grotta Azzurra.
Arriviamo poi a Castro e, dopo aver superato il suo piccolo porto, ci dirigiamo in un’insenatura che conosco, dove c’è molta gente.
Il tempo di parlare con qualcuno, un tuffo e via, verso Tricase Porto. Marco si sta già rassegnando al fatto che sicuramente dormiremo sul cemento, quando da lontano avvistiamo una spiaggia con sabbia. Iniziamo a pensare di essere stati, anche questa volta, premiati per tutta la nostra buona volontà.
Ci viene persino voglia di cucinare le penne con pesto. Dopo cena ci tuffiamo in tenda stanchissimi. Il posto è favoloso e abbiamo anche la compagnia di due splendidi cani che sorvegliano le nostre canoe.
Tricase Porto, ore 21.30.
Francesca
17 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Tricase Porto a Leuca
Avremmo desiderato svegliarci un po’ più tardi, ma la spiaggia inizia a gremirsi di anziani che vengono a fare il bagno la mattina presto. Ci svegliamo quindi alle 7:00 e, dopo 3 cornetti a testa, smontiamo la tenda giocando con Nerone, un cane dolcissimo, con un occhio azzurro e uno marrone.
Siamo entrambi un po’ preoccupati per la lunga traversata che ci aspetta per girare il famoso tacco d’Italia: Leuca. Sappiamo che da Tricase Porto fino a Leuca non incontreremo più spiagge di sabbia. Già alle 10.30 ci viene famona e mangiamo in mezzo al mare il panino che Marco ha comprato a Tricase Porto. Il viaggio si rivela non molto facile, sia per il mare agitato (dobbiamo stare attenti a non farci sovrastare dalle onde spesso più alte di noi), sia per il sole caldissimo. Divertendoci ad andare su e giù tra le onde, arriviamo al Ciolo. E’ un posto stranissimo, dove la costa scende a strapiombo sul mare e dove è presente un ponte alto 30 m dal quale qualche temerario si tuffa anche.
Ci piacerà tantissimo! Leghiamo i kayak agli scogli e saliamo. C’è gente ovunque. Una confusione pazzesca e non sappiamo neanche dove mettere i teli. La gente sosta anche sul cemento appuntito. Noi ci posizioniamo su uno scivolo in legno.
Sotto un sole cocente, qualcuno inizia a tuffarsi da altezze incredibili! Io lo farò da una roccia alta solo 4 metri (si fa per dire).
Facciamo delle immersioni splendide in un mare blu blu.
Arriviamo in apnea a profondità vicine ai 10 m.
Poco dopo ripartiamo. Sappiamo che il viaggio è lungo e siamo molto concentrati. Finalmente giriamo la prima punta più esposta di Leuca. All’improvviso il mare si calma, diventando più semplice da navigare. La costa è piena di grotte. Il sole è tremendo; ci bagniamo di continuo perchè ci sono 40°! Proseguiamo fino ad arrivare al porto di Leuca. Qui ho un calo glicemico e mi sento svenire. La gente si accorge del mio stato e mi da frutta e acqua fresca. Marco mi aiuta a sdraiarmi facendomi bere acqua e zucchero con cui recupero pian piano le forze.
I napoletani che hanno aiutato Marco a soccorrermi sono stati gentili persino a lasciarci l’ombrellone per farmi stare all’ombra!
Arriva ora di cena e Marco, che sa come farmi riprendere, va a comprare due buone pizze che ci divoriamo in spiaggia. La gente inizia ad andar via e noi montiamo la nostra mitica tenda proprio sotto il lungomare di Leuca.
Per tutta la serata, fino al momento in cui prenderemo sonno, sentiamo i commenti dei passanti che si chiedono che ci facciano due canoe e una tenda in spiaggia. Vaglielo a spiegare!
Leuca, ore 22:00.
Francesca
18 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Leuca a Lido Marini
Abbiamo dormito pochissimo perché abbiamo piazzato la tenda proprio vicino ad un lido che la sera si trasforma in discoteca. Con la musica a palla nelle orecchie e la gente che veniva in spiaggia, è stato difficile dormire. Quelle poche ore di sonno sono state comunque intense.
Facciamo colazione e con molta calma ripartiamo. E’ bellissimo viaggiare di mattina presto. Siamo abbastanza riposati e le canoe sembrano sfrecciare in mare. Ci aspetta la litoranea più difficile, perché, essendo priva di spiagge con sabbia, ci costringe a percorrere molti km prima di trovare un approdo. Infatti, solo dopo 10 km di navigazione, arriveremo a Torre Vado.
Io sono allo stremo delle forze. Ancora una volta ho un calo di zuccheri. Marco rimedia immediatamente facendomi mangiare marmellata. Rimaniamo lì dove c’è un mare bellissimo con piccole occhiate che stranamente ci mordono. Conosciamo un gruppo di napoletani ai quali raccontiamo un po’ del nostro giro del Salento in canoa. Ci prendono in simpatia e, come sempre accade dal 2 agosto, ci offrono acqua e da mangiare!
Prima di ripartire scatta la foto ricordo con loro e poi via verso un nuovo scenario!
Ci dicono che un paio di km più avanti c’è un posto che chiamano le “Maldive del Salento”, nei pressi di Marina di Pescoluse. Incuriositi lo raggiungiamo. Una volta arrivati però, rimaniamo delusi. Non soddisfa affatto le nostre aspettative perché il mare è torbido e pieno di alghe. Altro che Maldive! Comunque, approdiamo in spiaggia per riposarci. E’ come al solito stracolma ma riusciamo ad accaparrarci comunque il nostro piccolo grande posto. Qui, trovo una bancarella piena zeppa di costumi che attirano la mia attenzione e ne avvisto uno che mi attrae parecchio. Marco me lo regalerà rendendomi felicissima!
Decidiamo, dopo qualche grattino, di ripartire. Siamo fortunati perché troviamo un bel vento che ci spinge, rendendoci velocissimi. Marco addirittura dice di pagaiare nell’aria! (sua espressione). E’ stata una vera e propria passeggiata! Abbiamo continuato così per 4/5 km, arrivando alle porte di Lido Marini. Quando lo raggiungiamo, i bambini del posto corrono verso di noi chiedendoci se abbiamo pescato qualcosa. Purtroppo, anche oggi, nonostante i numerosi tentativi, nulla! Io tra l’altro non potrò più pescare perché ho il mulinello fuori uso. Ci mettiamo pochi minuti a montare la tenda.
Marco beve un po’ di caffè caldo mentre io mangio un cornetto e ammiro il tramonto. All’arrivo delle zanzare, capiamo che è il momento di entrare in tenda. Commentiamo un po’ la giornata appena trascorsa e ci addormentiamo.
Lido Marini, ore 21:00.
Francesca
19 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Lido Marini a Marina di Mancaversa
Che dormitona! Anche stanotte abbiamo combattuto per guadagnarci il nostro piccolo pezzo di sacco a pelo! Dopo una ricca colazione impostami da Marco,
partiamo. Riempiamo l’acqua a Lido Marini, dove approfitto per usufruire del bagno, e poi ancora in viaggio.
Questa parte di Salento è semplicemente spettacolare. Il mare è turchese e blu mentre a riva l’acqua sembra trasparente come l’aria. Arriviamo a Torre Mozza e ne approfittiamo per fare qualche tuffo. Il mare è così invitante che preferirei stare più tempo in ammollo ma purtroppo abbiamo tanti km da fare. Saltiamo sulle canoe e via. Arriviamo a Marina di Ugento,
dove ci fermiamo per un bel po’ e ne approfittiamo per fare lunghe nuotate. Impressionante la bellezza e la limpidezza del mare! Io ci avrei trascorso almeno un altro giorno lì ma la preoccupazione di Marco è quella di avanzare.
Ritorniamo così sulle canoe e superiamo un bel po’ di costa. Il vento incalza e per fortuna riusciamo a trovare una piccola conchetta mista di sabbia e scogli che ci permette di portare le canoe all’asciutto. Siamo a Torre San Giovanni. Il sole picchia sulle nostre teste e ci costringe a bagnarci spesso. Ad un certo punto ci accorgiamo che la direzione del vento cambia. Stavolta in nostro favore. Ne approfittiamo subito per andare.
Da lì, per almeno 10 km, non incontreremo sabbia. Per me sarà durissima mentre Marco dimostrerà di avere forza da vendere, nonostante il sole forte e la mancanza di approdi. Io sono sfinita. Ho bisogno di fermarmi, ma non è possibile. Così, onde evitare che il vento mi sbatta sugli scogli, preferisco farmi trainare da Marco. Il fatto di vederlo così forte mi rassicura. Il tragitto ci sembra infinito, la gente ci dice che per trovare una spiaggetta dobbiamo fare moltissima strada ed io sono sempre più sconsolata. All’improvviso scorgiamo in lontananza una marea di gente, tutta ammassata. Pensiamo che lì possa esserci sabbia e ci avviciniamo incuriositi. Scopriamo che la sabbia non c’è e che quella gente è lì per il gioco dell’albero della cuccagna!
Per fortuna, il nostro approdo è solo qualche centinaio di metri più in là, a Marina di Mancaversa, gremita di persone che sostano su un morso di spiaggia.
Arriviamo stremati. Chiedo info su qualche pizzeria e Marco dopo poco torna con due pizze che ci saziano alla grande. Montiamo la tenda ma un piccolo grande inconveniente ci rovina la serata: il mio gavone ha imbarcato acqua bagnando tutti i nostri indumenti. E’ gravissimo! Domani provvederemo ad asciugarli e non sarà un’impresa facile.
Marina di Mancaversa, ore 21.30.
Francesca
20 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Marina di Mancaversa a Gallipoli
Al risveglio faccio un giro per vedere cosa c’è intorno e mi rendo conto che tutte le case che danno sul mare sono abitate da anzianotti che si godono questo spettacolo. Ne incontro uno che mi dice: “Guarda che spettacolo il mare stamattina, ci si può specchiare e se ci perdi qualcosa dentro, di sicuro la ritrovi”. E’ vero, guardo il mare dall’alto ed è proprio così. Resto senza parole!
Appena riscendo, cerco di mettere ad asciugare qualcosa, riponendola sulla tenda. Dobbiamo attendere che riapra il supermercato per comprare l’occorrente per la colazione. Ripartiamo con l’intento di arrivare a Gallipoli. C’è vento e qualche onda ma il panorama è da urlo! Il mare è verde smeraldo con qualche macchia nera di posidonia qua e là.
Il tragitto è lungo e non ci sono spiagge. Perciò dosiamo le forze. Soprattutto io che non sto fisicamente al massimo. All’improvviso, dietro una punta, iniziamo a scorgere grandi palazzi in lontananza. Man mano che pagaio vedo aprirsi davanti a me un’immensa baia. Siamo molto a largo e lontanissimi dalle spiagge.
Ci godiamo lo spettacolo da lontano ma vogliamo toccare terra. Così avanziamo. Abbiamo sete e siamo stanchi. Cerchiamo di scendere sulla prima spiaggia libera che incontriamo ma è impossibile, perché stracolma di residui di posidonia che formano una specie di tappeto di sabbie mobili.
Proseguiamo e avvistiamo uno spazietto in un lido. Al nostro arrivo un bagnino arrogante ed ignorante dice che non possiamo sostare lì perché la battigia deve rimanere libera. Io voglio andar via perché il mio carattere mi impone di non rimanere dove non mi vogliono. Marco invecela pensa diversamente.
Dice al bagnino che abbiamo bisogno solo di qualche minuto per riprendere fiato e bere un po’ d’acqua e al suo rifiuto tira comunque fuori la borraccia dell’acqua, facendolo adirare non poco. Il bagnino si scaglia contro Marco, che, per fortuna, riesce a mantenere la calma. Io guardo la scena da lontano, pronta ad intervenire qualora ce ne sia bisogno. Il bagnino è nervosissimo mentre Marco è rilassatissimo. Si vede che questo tipo di vacanza gli sta facendo bene. Quando il bagnino sposta la canoa in mare con una pedata, la gente del lido inizia ad inveire contro di lui, non capendo il motivo di tanta cattiveria. Che figura di merda che ha fatto! E se l’è meritata tutta! Certamente si meriterebbe una lezione, ma non possiamo comprometterci con certa gentaglia, mettendo a rischio la continuazione del viaggio.
Approdiamo molto più avanti in una spiaggia libera bella lunga, dove mangiamo qualcosina in attesa che si plachi il vento. Non accadrà e rimarremo bloccati lì tutto il giorno.
Arrivate le 19, decidiamo di montare la tenda e cucinarci un risottino. Facciamo tutto con calma, senza stress e andiamo a nanna prima perché domani dovremo recuperare un po’ di km. Oggi solo 8.
Gallipoli, ore 20.30.
Francesca
21 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Gallipoli a Torre Uluzzo
La notte è andata così così. Abbiamo dormito poco perché disturbati dal volume altissimo della musica proveniente da un lido sul mare. Infatti Marco, al risveglio, sembra molto provato. Io invece riposata, nonostante tutto. Alle 7.30 siamo già in mare, speranzosi che non si increspi. Invano purtroppo! Proseguiamo per 5 km attraversando quasi tutta la baia di Gallipoli. Io sperimento una nuova pagaiata che sembra non farmi sforzare molto il braccio destro, dolorante. Ci fermiamo nel porticciolo di Gallipoli vecchia.
Qui regna una pace incredibile. Si odono solo i gabbiani, mentre qualche pescatore si appresta a preparare le reti per andare a pesca. Avvistiamo subito una fontana e riempiamo la sacca dell’acqua. Dopo perlustriamo il posto e decidiamo di andare a fare una ricca colazione, con cornetto e cappuccino, al bar. Qui incontriamo tantissimi pescatori, gente semplice e simpatica!
Troviamo in pochi centimetri d’acqua un’aguglia morta e ci viene in mente di provarla come esca.
Marco la monta subito sulla sua canna. Il porto è enorme, attraversiamo anche un ponte stretto e bassissimo dove, per passarci, siamo costretti ad abbassare il capo e a togliere le canne dai porta canna. Sbuchiamo dalla parte del porto nuovo, per poi uscire completamente in mare aperto. Qui viviamo sensazioni di assoluta libertà! Dopo un lungo tragitto arriviamo a Lido Conchiglie.
Il mare è limpidissimo!
La nostra prima preoccupazione è quella di andare ad un bar vicino per ricaricare pile e telefoni. Dopo un salto al supermercato, il pranzo è pronto. Penne all’amatriciana. Senza preavviso alcuno, accuso, ancora una volta, un calo glicemico. Ormai ho imparato a conviverci!
Il pomeriggio scorre veloce davanti ad una gustosa coppetta di gelato artigianale e qualche bagno rinfrescante. All’improvviso, la brutta notizia che avremmo dovuto percorrere 15 km prima di trovare un’altra spiaggia sabbiosa, ci fa ripartire velocissimi. Riacquisto le forze e, con Marco, pagaio fianco a fianco per tutto il tragitto. Col sole al tramonto il panorama è mozza fiato!
Facciamo una capatina a Porto Selvaggio. Di nome e di fatto!
E’ bellissimo! Siamo circondati da una pineta immensa dove, purtroppo, non è possibile campeggiare! Ci viene incontro Pietro che si trova anche lui lì col suo kayak. E’ un girovago come noi e vorrebbe fare un tratto di costa assieme a noi, nel verso opposto però! Ci scambiamo i numeri di telefono con la promessa di risentirci presto. Facciamo un bagno in una sorgente d’acqua dolce e gelida, per toglierci la salsedine di dosso, e ripartiamo.
Arriviamo in una baietta dove Marco pesca uno sgombro di buona taglia.
Da lontano sembra che la spiaggia sia sabbiosa ma, per averne certezza, mi avvicino alla barca di un pescatore e chiedo informazioni. Non si può descrivere la nostra felicità quando ci hanno detto che c’era sabbia. Siamo a Torre Uluzzo. Paese forse sconosciuto a chi ci aveva detto che avremmo dovuto fare molti, troppi km per trovare sabbia.
L’adrenalina del pesce pescato ci incita a continuare la pesca. Nulla però. In più arriva anche il buio. Alla fine ci decidiamo a montare la tenda. Marco, affamato, va in cerca di un locale, avventurandosi in sentieri bui. Non trova nulla essendo il posto molto isolato. In compenso, il panorama è fantastico. In lontananza Gallipoli è tutta illuminata. Si vede il faro sull’isolotto di Sant’Andrea ed un cielo stellato e limpido al punto da farci vedere la via lattea. La nostra quiete viene un po’ disturbata da un uomo che alle 21:00 di sera si tuffa in mare nel buio più totale. Ci spaventiamo molto. Ci armiamo di tutto ciò che potesse far male. Per fortuna, dopo 15 minuti circa, va via. Siamo un po’ agitati, sentiamo in lontananza il passo di qualche cane ma speriamo di dormire in pace.
Torre Uluzzo, ore 22.
Francesca
22 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre Uluzzo a Torre Columena
Ore 7:00. La notte è stata tragica. Non ho dormito per niente e stamattina non ho proprio voglia di svegliarmi. Marco si sveglia pensando che siano le 8:00 ma il suo telefono deve aver preso troppa umidità. Mi impone di fare una maxi colazione ma riesco a mangiare solo 2 cornetti, a stento.
Smontiamo la tenda, sotto gli occhi della gente in spiaggia, e partiamo. Dopo 12 km giungiamo a Porto Cesareo, dove ho l’ennesimo calo di zuccheri in pieno mare. Marco mi soccorre trainandomi fino a riva.
Decidiamo di pranzare con una pizza, posizionandoci sotto l’ombra di un grande albero. Tanto riposo
e poi via. Perlustriamo gli isolotti di Porto Cesareo. L’acqua è bassissima e dobbiamo stare attenti a non strisciare con le nostre canoe sugli scogli affioranti. Tutto questo, sotto un sole cocente. La stanchezza si fa sentire e a Torre Lapillo
mi fermo per bere e per riposarmi mentre Marco, impaziente, mi aspetta guardandomi da lontano. Arriviamo pian piano a Torre Castiglione. Ammiriamo il suo limpido mare
e lo superiamo, arrivando poi in una spiaggia poco prima di Torre Columena. Sarà l’ultima di questa giornata. E’ tardi, è quasi buio e dopo aver parlato con la gente incuriosita, montiamo la nostra tenda e ci cuciniamo gli spaghetti col pesto. Ci tornano le forze, sorridiamo, siamo più reattivi e dopo aver ammirato il cielo, rientriamo in tenda e sveniamo dal sonno.
Francesca
23 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Torre Columena a Campomarino
Dormiamo come ghiri e quando usciamo dalla tenda ci ritroviamo circondati già da qualche bagnante.
Incontriamo Elio, del posto, che, dalla parlata, sembra un siciliano più che un salentino! Immediatamente ci accorgiamo della sua simpatia. Infatti, dopo poco, è con noi a scambiare due chiacchiere. E’ un piacere conoscere tutta questa gente! Elio ci aiuta persino a cercare gli spiccioli che Marco ha perso, strada facendo, quando è andato al bar a comprare l’acqua.
Con tutta calma lasciamo quella spiaggia con alle spalle tutti che ci salutano. Davvero emozionante! Ci mettiamo in viaggio per affrontare quella che si rivelerà una splendida giornata. Dopo 6 km decidiamo di fare una sosta su una spiaggetta bellissima. Mi viene fame, mangiamo qualche crostino e ripartiamo dopo una mezz’oretta. Siamo belli riposati e quindi veloci nei nostri spostamenti. L’obiettivo è quello di arrivare a San Pietro in Bevagna. E ci riusciamo.
Qui ci fermiamo per fare una lunga sosta pranzo con focaccia e tanta frutta. Dopo le 16:00 decidiamo di rimetterci in viaggio. E’ incredibile! Percorriamo 9 km senza nemmeno stancarci. Facciamo persino snorkeling!
Il riflesso del sole accecante negli occhi ci accompagna per tutto il tempo. Il nostro penultimo giorno in mare si conclude a Campomarino.
Al nostro arrivo due ragazzi si avvicinano per chiederci dell’attrezzatura e del viaggio. Uno in particolare ci dice che è un salentino emigrato a Londra per lavoro e che lì ovviamente rimpiange il nostro clima, il cibo e la gente. Montiamo la tenda e poi, a richiesta, una cenetta con spaghetti al tonno. Poco dopo a letto, stanchi ma ansiosi di vivere un altro giorno,
Campomarino, ore 22:00.
Francesca
24 Agosto 2012 – Giro del Salento in canoa
Da Campomarino a Marina di Pulsano
Un’altra notte di intenso sonno è trascorsa. Ci svegliamo e siamo gli unici in spiaggia. Prepariamo una ricca colazione che consumiamo in santa pace. Vediamo sbucare all’orizzonte due donne che si dirigono verso di noi. Scopriamo essere una fotografa e una giornalista olandesi in Italia per realizzare un articolo su come trascorrono le vacanze i giovani pugliesi. Trovando noi hanno avuto pane per i loro denti. Iniziano a fotografarci e ci intervistano. Il risultato sarà un articolo che uscirà su una rivista olandese, basato sui nostri racconti in inglese maccheronico. Ci siamo divertiti un sacco e abbiamo realizzato l’importanza e l’originalità di ciò che abbiamo fatto.
Realizziamo che è davvero arrivato il nostro ultimo giorno di navigazione quando ci mettiamo in viaggio verso Marina di Pulsano. Ci attendono gli ultimi 22 km di mare. Appena superato il porto di Campomarino, ci fermiamo a ricaricare l’acqua. Si prospetta una giornata caldissima. E così sarà. Su questa spiaggia incontriamo 2 famiglie di Grottaglie che ci accolgono con caffè, biscottini e acqua. Tra loro c’è un lavoratore dell’Ilva che ci aggiorna sulle ultime notizie e ci rivela ciò che realmente sta accadendo. Capiamo quanto sia importante il lavoro per quelle famiglie e per quegli operai. Dopo una lunga chiacchierata scatta la foto di rito
e andiamo via con una guantiera di pizza e focaccia fatta in casa. Quanta ricchezza ci stanno donando queste persone! Non pensavamo di poter incontrare così tanta brava gente. Queste persone stanno rendendo speciale il nostro giro del Salento in canoa!
Dopo questa bella sosta ci ritroviamo, dopo una decina di km, a Librari.
Un posto a noi sconosciuto ma dal mare favoloso!
Qui pranziamo e sostiamo qualche oretta. Marco non mi fa mancare lo “sfiziosello” della giornata: mozzarellone! Sono giorni che non riusciamo a trovare un bancomat funzionante. Contiamo gli spiccioli rimasti e ci conteniamo. Abbiamo tutto e con poco. Siamo felici. Ripartiamo col sole ancora fortissimo e superiamo Truglione.
Arriviamo a Masseria Conche, dove facciamo un’altra sosta lunga, giocando in riva al mare. Qui c’è una bella sorgente di acqua dolce che sfocia nel mare. Scatta la foto ricordo!
Abbiamo ancora 12 km da percorrere e, con un po’ di stanchezza, alleviata da molti tuffi in un mare irresistibile,
arriviamo a Marina di Pulsano.
Pernottiamo sulla spiaggia libera accanto al Lido Cohiba, dove si prospetta una notte a base di musica. Conosciamo una coppia con la quale ci fermiamo a parlare per un po’. Sulla spiaggia ci sono altre tende e moltissima gente che inizia ad attrezzarsi per arrostire carne fino a tardi. Ci offrono anche un bicchiere di vino. Ne approfittiamo per festeggiare la conclusione del nostro giro del Salento in canoa! Io, la solita sentimentalista, sono un po’ triste. Guardo il mare e penso a quando lo rivedrò. Dopo lo spaghetto alle cozze di Marco, andiamo a prendere qualcos’altro da bere nel chioschetto sulla strada, lasciando per la prima volta le canoe incustodite.
L’atmosfera è tranquilla e ci fidiamo. Ancora un brindisi alla nostra e poi facciamo una passeggiata in spiaggia. Ci imbattiamo in un chioschetto dove fanno un karaoke stonatissimo. Sulle note stonate di quel chioschetto torniamo in tenda. E’ l’ultima notte nella nostra casa fatta di stoffa, che ci ha protetti dalle intemperie e dalle zanzare. Ci addormentiamo pensando a come sarà il ritorno a casa. Sono le 23:30 e il sonno prenderà presto il sopravvento sulla nostalgia.
Marina di Pulsano.
Francesca
Finisce così la nostra avventura. L’indomani recupereremo l’auto da Monopoli e ritorneremo a casa. Per 23 giorni possiamo dire di aver vissuto davvero, come molti non riescono a fare in una vita intera.
Marco